Mancanza di precipitazioni, temperature in continuo aumento, incuria e azioni dolose dei piromani: i roghi, in questo torrido 2022, sono ormai una piaga che flagella tutta Europa e che distrugge aree verdi aumentando le emissioni di sostanze climalteranti. La tecnologia, attraverso i droni, può venirci in aiuto: ecco come.
La situazione è drammatica in tutta Europa, dove secondo i dati dell’European Forest Information System, gli incendi da inizio anno sono stati 1.756, quattro volte il totale rispetto alla media registrata tra il 2006 e il 2021.
Un dramma ambientale visto che i roghi hanno devastato più di 346mila ettari di aree boschive, una superficie più grande della Valle d’Aosta.
Romania, Croazia, Bulgaria e Ungheria sono i Paesi membri Ue più colpiti dal fenomeno, ma nelle ultime settimane la situazione è critica anche in Spagna, Portogallo e Francia.
In Italia non stiamo certo bene: nel 2022 il numero di incendi è cresciuto del +153% rispetto alla media storica, causando danni incalcolabili all’ambiente, alla biodiversità e alle produzioni agricole già in forte sofferenza per la siccità.
Coldiretti lamenta infatti che “ogni rogo costa agli italiani oltre 10mila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e bonifica dei territori colpiti, insieme a quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali e economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni. Una situazione che aggrava il conto dei danni causati dal caldo e dalla siccità che hanno ormai superato i 3 miliardi di euro sui raccolti“.
La tecnologia può aiutare a intervenire meglio sugli incendi
Per contrastare questo scenario è necessario che i soccorritori e i vigili del fuoco sviluppino nuovi metodi per rilevare gli incendi e intervenire tempestivamente.
Uno dei problemi che rallentano la celerità degli interventi in queste situazione è la distruzione delle infrastrutture, che impedisce agli operatori di comunicare e di coordinarsi.
A questo può dare rimedio la tecnologia, che ha già oggi un ruolo determinante nel garantire la sicurezza delle squadre di intervento e in futuro diventerà potrà garantire tempi e efficacia degli interventi ancora maggiore. Per esempio con l’aiuto di droni e con sistemi di connettività di ultima generazione.
Ce lo spiega Massimiliano Ballarin, regional sales manager di Cradlepoint Italy, al quale abbiamo chiesto in che modo la tecnologia può aiutare a rilevare e a contenere gli incendi.
Storicamente, la gestione degli incendi prevedeva l’utilizzo di torri di avvistamento, aerei, elicotteri e persino vedette, per poi stilare rapporti e piani di intervento. Un approccio di questo tipo risultava efficace, ma oggi gli incendi sono molto più estesi rispetto al passato e riuscire a individuare i roghi e spegnerli è decisamente più impegnativo.
È stato rilevato che, in particolare durante la stagione estiva, i roghi durano in media dai 40 agli 80 giorni in più rispetto a 30 anni fa. Inoltre, l’aumento degli insediamenti urbani porta a una progressiva riduzione della tempestività con cui i vigili del fuoco riescono a intervenire e gestire l’emergenza.
Queste sono alcune delle principali ragioni per cui oggi le squadre di intervento hanno bisogno di accedere a tecnologie e strumenti moderni, dotati di infrastrutture appropriate, per supportare un rilevamento tempestivo, tempi di risposta rapidi e una gestione ottimale delle emergenze.
Da questo punto di vista, i droni rappresentano alleati preziosi e possono essere impiegati praticamente ovunque, consentendo ai soccorritori di ottenere informazioni istantanee sull’area circostante, indipendentemente dalla sua estensione.
Inoltre, sono molto più economici e sostenibili rispetto a elicotteri o altri velivoli, hanno un’autonomia elevata e consentono una maggiore mobilità. I droni a lungo raggio, infatti, possono essere impiegati per effettuare rilievi e raccogliere dati per 10 ore consecutive, ovvero 3 volte più a lungo di un elicottero a serbatoio pieno.
Grazie alla possibilità di controllo a distanza, possono avvicinarsi anche ai contesti più pericolosi, fornendo importanti informazioni alle squadre di soccorso senza mettere in pericolo le persone.
Droni ma non solo… cosa serve per la gestione di queste emergenze?
I droni rappresentano un aiuto fondamentale per affrontare incendi e altre emergenze, ma è indispensabile che il loro utilizzo sia accompagnato dalla possibilità di ricevere dati in tempo reale.
L’uso dei droni per monitorare gli incendi può, infatti, aiutare a comprenderne le caratteristiche e a prevederne gli sviluppi, ma è necessario tenere presente che i disastri naturali hanno spesso un impatto distruttivo sulle reti tradizionali, ostacolando o impedendo le comunicazioni.
È qui che le reti cellulari 5G e 4G Lte entrano in scena: l’installazione di router mobili ruggedized consente di continuare a comunicare anche durante le fasi peggiori dell’emergenza attraverso la connettività cellulare.
L’utilizzo della tecnologia 5G e 4G Lte per abilitare e monitorare i droni offre ciò che le agenzie di regolamentazione del traffico aereo chiamano “beyond virtual line of site”, che è in fase di sperimentazione e implementazione in tutto il mondo.
Per rafforzare ulteriormente la ridondanza, i modem mobili possono essere dotati di doppia scheda Sim. Ciò consente di avere due reti separate, attraverso cui comunicare in caso di indisponibilità dell’infrastruttura primaria. I dati raccolti dai droni forniscono inoltre ai soccorritori un livello di sicurezza e affidabilità di gran lunga superiore, facilitando l’organizzazione dell’intervento.
Tecnologia e connettività mobili saranno la chiave futura per interventi sugli incendi?
Oltre ai vantaggi immediati offerti dalla connettività cellulare, è fondamentale guardare anche al suo futuro, perché non avrebbe senso investire in dispositivi che a breve non saranno più conformi o che non funzioneranno su nuove infrastrutture.
Anche se oggi l’Unione europea sta sviluppando la propria infrastruttura 5G e dismettendo in modo progressivo la rete 3G, la mappa futura della connettività non è ancora del tutto definita.
Per questo, è essenziale che qualsiasi dispositivo adottato oggi sia flessibile e in grado di connettersi e passare da una rete all’altra per ridurre il rischio di ingresso in zona non coperta.
La capacità e la flessibilità delle reti cellulari 5G e 4G Lte garantiscono che i droni funzionino senza imprevisti, utilizzando sensori per evitare gli ostacoli, rilevando le posizioni e fornendo al contempo informazioni fondamentali.
La stessa rete cellulare può anche essere utilizzata per la trasmissione di video, immagini e comunicazioni di alta qualità a velocità elevata, essenziali per prendere decisioni su come intervenire sui roghi in modo tempestivo.
Grazie ai droni di ultima generazione e all’affidabilità, sicurezza e flessibilità dei router che utilizzano la tecnologia cellulare, sfruttando a pieno le reti 4G e 5G, il futuro della gestione degli incendi è destinato a cambiare profondamente, rendendo più semplice alle squadre di soccorso condividere informazioni e aiutandole a rispondere in modo più rapido e preciso alle emergenze.