Edizioni Green Planner ha ricevuto l’attestato relativo alla certificazione del suo primo Bilancio del Bene Comune che analizza l’impresa attraverso i temi della matrice e permette una valutazione sistemica della creazione di valore ambientale, sociale ed economico dell’organizzazione.
Con l’emissione dell’attestato, da cui si evince il contributo, espresso in punteggi, che Edizioni Green Planner dà al bene comune, si conclude anche l’iter formale di rendicontazione, la fase finale di un progetto di costruzione di un modello di Sostenibilità, iniziato poco più di un anno fa e concluso, con la peer evaluation, a luglio del 2022.
Un lavoro di squadra, perché la Sostenibilità interessa tutte le anime di un’organizzazione, sia essa di profitto, una pubblica amministrazione, una realtà a conduzione familiare.
È insito nell’acronimo Esg – environmental, social e governance – ed è il punto focale della matrice del Bene Comune, da cui inizia tutta la riflessione che porta un’azienda a scegliere di bilanciarsi.
Perché un conto è avere nel proprio Dna l’attenzione e la cura per l’ambiente e gli aspetti di tipo sociale, comportandosi in modo rigoroso ma libero da parametri e da confronti indipendenti; un conto è volersi dare un obiettivo più sfidante e fare in passo in più, mettendo la filosofia aziendale, le scelte gestionali, le modalità di coinvolgimento dei collaboratori sotto la lente di ingrandimento di un soggetto terzo (in questo caso, un facilitatore qualificato Ebc) che, oltre a dover tradurre il valore delle prassi e modalità operative in punteggi, ha il compito di stimolare l’organizzazione ad attivare il processo di miglioramento continuo.
Il vantaggio di questo approccio? La possibilità di mettere ordine tra idee e progetti, valutarne i costi e i benefici economici, ma anche ambientali e sociali, definire i criteri di selezione e di valutazione dei partner commerciali a monte e a valle del processo produttivo, identificare nuove modalità di coinvolgimento dei collaboratori, condividere la conoscenza, favorendo così la spinta all’innovazione, rendere più trasparente il processo decisionale interno e l’accessibilità a fonti di informazioni, intese come bene comune aziendale.
Tutto questo fa parte dei principi di buon governo di un’organizzazione e ha il vantaggio di rendere più evidenti gli aspetti relativi ai collaboratori, ai portatori di interesse e all’ambiente.
Per quanto riguarda noi di Edizioni Green Planner, siamo consci di essere nel bel mezzo di un percorso di cambiamento che ci ha visto, nel giro di pochi anni, passare dall’essere un’azienda BCorp a trasformarci, dal punto di vista giuridico, in una srl Società Benefit associata ad Assobenefit fino al conseguimento dello status di azienda del Bene Comune.
Un cammino fatto di raccolta di dati e informazioni, apprendimento di logiche gestionali di governo d’impresa, confronti con un team di esperti, valorizzazione sistemica di quanto già facciamo e attivazione del pensiero critico per individuare come possiamo fare meglio per generare bene comune.
Ed è per questo che oggi viviamo questo momento formale come un passaggio verso una nuova fase del nostro percorso, in cui porteremo avanti gli impegni presi e documentati all’interno del nostro primo bilancio Ebc, tra i quali un maggior coinvolgimento de i fornitori nella valutazione dei propri rischi sociali, il miglioramento della trasparenza delle informazioni in relazione agli impatti ambientali nella catena di fornitura, un rafforzamento dei nostri rapporti di collaborazione con Banca Etica, la formalizzazione di un piano di investimenti per i nostri progetti, il coinvolgimento dei collaboratori per identificare suggerimenti e idee rispettose dell’ambiente.
Il nostro bilancio sarà presto disponibile sul sito della Federazione del Bene Comune e sul sito greenplanner.it. L’appuntamento prosismo è fissato al 2024, con l’aggiornamento del processo di bilanciamento.
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