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Conflitti ambientali: la strada giusta è parlarne alla popolazione, per superare la sindrome Nimby

facilitambiente - mediazione ambientale
Immagine da Depositphotos

Ci sono questioni ambientali che coinvolgono spesso soggetti con interessi divergenti e contrastanti che causano blocchi, ritardi, incertezza, aumento dei costi nella realizzazione di opere infrastrutturali. Il servizio FacilitAmbiente, voluto dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e dalla Camera Arbitrale di Milano, mostra la strada per affrontarli.

Not in my backyard: la sindrome Nimby è sempre più negli animi degli italiani. Peccato che blocchi lavori utili anche a superare la crisi ambientale. Facciamo degli esempi.

Il primo caso ha portato alla realizzazione di un nuovo parco verde, in cui è stata costruita una vasca di laminazione nella zona del torrente Seveso, resa necessaria per risolvere il problema del rischio idrogeologico e delle frequenti esondazioni.

A partire dal 2015, anno di approvazione del piano di prevenzione contro le esondazioni del Seveso, comitati di quartiere, associazioni di cittadini, Comuni e istituzioni delle aree circostanti, subivano danni e non trovavano un accordo condiviso per la futura gestione del problema.

FacilitAmbiente è intervenuta nel 2022 attivando un percorso di progettazione partecipata durato 3 mesi che ha incentivato il dialogo tra le parti coinvolte. Il progetto si è concluso a giugno 2022 e ha visto il coinvolgimento di Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, della Regione Lombardia e della società Ascolto Attivo.

Il secondo caso riguarda l’approvazione di un piano industriale e di miglioramento ambientale per la gestione e raccolta differenziata dei rifiuti e il miglioramento ambientale della discarica esaurita di Castelceriolo, in provincia di Alessandria.

Questo progetto ha coinvolto l’Arak (Azienda dei Rifiuti Alessandrina), il Consorzio Poliedra del Politecnico di Milano, che si occupa di sostenibilità ambientale e la società Ascolto Attivo.

Sono stati coinvolti 30 Comuni della provincia di Alessandria che gravano sul territorio della discarica. Il processo partecipativo ha permesso la trasparente condivisione di tutte le criticità connesse al servizio di gestione dei rifiuti a livello territoriale.

Il terzo caso riguarda la realizzazione di una ciclovia nella Valle del Tanaro e nel Basso Monferrato: con 4 incontri pubblici la cittadinanza, i comitati e le associazioni dei territori hanno potuto visionare le varie ipotesi di tracciato.

L’obiettivo della facilitazione svolta ha, infatti, permesso di raccogliere osservazioni e segnalazioni di miglioramento al tracciato e dunque ha portato allo studio di fattibilità dell’opera.

La ciclabile, per creare coesione territoriale dei luoghi, dovrà garantire comodità di spostamento cittadino nel quotidiano: renderne effettivo l’uso è la vera strategia sostenibile perché efficace a tutte le altre modalità di spostamento urbano.

FacilitAmbiente, un servizio che aiuta a prevenire i conflitti ambientali

I tre casi sono stati affrontati dal servizio FacilitAmbiente voluto dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e dalla Camera Arbitrale di Milano, con l’obiettivo di prevenire i conflitti ambientali, facilitando il dialogo tra gruppi di interesse contrastanti (cittadini, istituzioni, comitati).

Come Camera di commercio – spiega Elena Vasco, segretario Generale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – l’impegno è rendere questo strumento sempre più diffuso e replicabile in diversi ambiti, come quello specifico dell’agrivoltaico, perché la prevenzione dei conflitti è la chiave dello sviluppo sociale, economico e ambientale“.

Come accedere al servizio e quali sono le fasi del percorso di facilitazione

Per usufruire di questo servizio, questoi sono i passi da seguire:

  1. deposito: occorre depositare la domanda di facilitazione; si tratta di una richiesta scritta, anche online, contenente la volontà di attivare un percorso di facilitazione
  2. valutazione: si valuta l’ammissibilità della richiesta e si organizza un incontro preliminare con il soggetto richiedente
  3. nomina del facilitatore: viene individuato l’esperto in base alle caratteristiche dell’istanza e a quanto emerso dal colloquio preliminare, attingendo dall’elenco tenuto dalla Camera di Commercio
  4. incontro tra facilitatore e il soggetto richiedente, per un’analisi approfondita dell’istanza di facilitazione e della situazione
  5. formulazione di una proposta di percorso di facilitazione da sottoporre al richiedente

Crediti immagine: Depositphotos

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