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Pesca sostenibile: Findus e MSC insieme per il futuro degli oceani

pubblicato il: - ultima modifica: 13 Ottobre 2021
pesca sostenibile

pesca sostenibileMari e oceani sono una risorsa preziosissima di cibo e materie prime, per questo non bisogna abusarne e anzi regolamentarne lo sfruttamento e garantirne la salute, anche perché nei prossimi 20/30 anni la popolazione mondiale aumenterà di altri 2 miliardi di individui; necessario quindi arrivare a una pesca sostenibile che non depauperi l’ambiente marino, tutelarne l’habitat lavorando per ridurre l’inquinamento, affrontare i problemi delle micro-plastiche che uccidono gli animali marini.

Insomma tanti temi importanti – tra i quali non vanno dimenticati i cambiamenti climatici con conseguente aumento della temperatura dell’acqua – stimata dai 2 ai 5°C nei prossimi anni – che rischiano di far scomparire le barriere coralline mettendo in crisi l’intero ecosistema marino.

Sfide future: lotta a inquinamento e pesca sostenibile

Per quanto riguarda mari e oceani come fonte di nutrimento, oltre il 50% della popolazione mondiale utilizza il pesce come alimento primario; in media, nel mondo, si consumano circa 25 chili di pesce pro capite ogni anno – in Italia se ne consumano circa 27/28 kg ogni anno.

Fondamentale quindi, anche alla luce delle previsioni di crescita della popolazione, che si arrivi a una pesca sostenibile che non metta in crisi il sistema ittico ma anzi permetta di valorizzarlo e di sfruttarlo appieno.

Riducendo anche lo spreco di cibo, perché la pesca intensiva – oltre a determinare la scomparsa dei grandi predatori acquatici, con conseguente aumento di specie che mettono in crisi l’ambiente marino, come per esempio i pesci che si nutrono della vegetazione – causa lo scarto di specie ittiche commercialmente non interessanti, immediatamente dopo la pesca.

Pesca sostenibile: da dove partire

Come si può indirizzare un tema così importante in Italia? Come possono i consumatori – a volte senza strumenti per giudicare se il cibo che stanno acquistando arriva da pesca sostenibile oppure no – determinare un cambiamento?

Il cambiamento dal basso è estremamente difficile; per questo serve una presa di responsabilità e un gesto importante che possa dare l’input al cambiamento, soprattutto nel nostro Paese spesso in ritardo su queste iniziative,

Ed è quello che sta per arrivare da Findus Italia che ha deciso di collaborare con Marine Stewardship Council (MSC – Pesca Sostenibile) per contribuire a garantire una pesca responsabile per il futuro degli oceani e dei nostri mari.

L’iniziativa di Findus Italia, che fa parte del gruppo Nomad Foods Europe, è forte e apre il fronte, prima grande azienda di marca sul mercato italiano a farlo, alla pubblicazione sui propri prodotti di pesce il marchio blu di pesca sostenibile e certificata MSC (senza aumenti di prezzo – n.d.r.).

La pesca sostenibile e certificata MSC si fonda su tre principi:

  1. la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi e l’attività di pesca
    possa così proseguire nel tempo
  2. la pesca deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto, consentendo alla flora e alla
    fauna marina di prosperare
  3. la pesca deve essere gestita dalle aziende in modo responsabile e nel rispetto delle leggi vigenti

Dalla fine di marzo quindi Findus introdurrà sul mercato italiano le nuove confezioni con il marchio blu di pesca sostenibile e certificata MSC, che consentirà al consumatore di orientarsi meglio nelle scelte di acquisto e fare quindi una scelta responsabile quando vuole acquistare prodotti di pesce.

marcho msc pesca sostenibileCon l’introduzione del marchio blu di pesca sostenibile e certificata MSC, Findus contribuirà a trasformare il mercato italiano del pesce surgelato: per effetto della scelta operata da Findus, infatti, oltre il 25% dei volumi dell’intero mercato sarà certificato secondo gli standard di pesca sostenibile MSC già nel 2017.

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