Il Teatro Menotti di Milano lancia su Eppela una campagna di crowdfunding per autofinanziare l’acquisto del suo spazio
Chiudere un teatro è come cementare un prato, bruciare un bosco. Vuol dire togliere ossigeno e biodiversità che sono gli unici elementi che ci permettono di vivere bene.
A Milano sta succedendo questo: a fronte di un Teatro Lirico in ristrutturazione – si attende la sua prossima apertura che però, mese dopo mese continua a slittare – altri teatri sono in predicato chiusura per la prossima stagione.
Il Teatro Menotti e il Ringhiera sono in questa situazione. Ma la gente non ci sta. E il Teatro Menotti, per esempio, ha scelto di autofinanziare l’acquisto dello spazio per mantenere vive le attività culturali e non permettere che si trasformi in un parcheggio.
Il Menotti che ha visto passare attori e spettacoli legati alla crescita culturale di tanti milanesi (qui prese vita la carriera di Gabriele Salvatores per esempio e pièce come Nemico di classe suscitano ancora forti ricordi) deve essere salvato: lo dicono anche su Facebook attori come Bisio, Ficarra e Picone.
I loro appelli sono online sulla pagina Facebook del teatro.
Claudio Bisio supporta il Menotti
“Il Menotti rischia di chiudere perché i proprietari dei muri hanno deciso di venderlo. Io sono Bisio e vi dico: salviamo il Teatro.” Partecipa anche tu alla nostra raccolta fondi online: https://www.eppela.com/teatromenotti#salviamoilmenotti
Geplaatst door Tieffe Teatro Menotti Milano op Dinsdag 4 juni 2019
Ed ecco allora cosa hanno deciso di fare gli attuali gestori TieffeTeatro Milano, ex Compagnia Stabile del Teatro Filodrammatici, che abitano il palcoscenico del Menotti dal 2010: autofinanziare l’acquisto del teatro. E a tutti chiedono una mano.
Da ieri sulla piattaforma di crowdfunding Eppelà è attiva una raccolta fondi.
“A causa della ristrutturazione del complesso immobiliare nel quale il teatro Menotti è situato” ci spiega Nicoletta Zeppilli, responsabile della promozione del teatro “la proprietà dell’immobile in maniera consapevole, in seguito a un’articolata trattativa, ha dato a TieffeTeatro la prelazione per l’acquisto a un importo sostenibile. La compagnia si è dichiarata disponibile a investire cospicue risorse che non sono però sufficienti a coprire l’intero impegno economico e finanziario richiesto“.
Da notare che il progetto è già inserito in Art Bonus, l’incentivo fiscale sotto forma di credito di imposta che consente di recuperare il 65% delle erogazioni liberali effettuate a sostegno della cultura. Per cui anche le aziende possono partecipare e dare una boccata di ossigeno alla città.