Un interessante progetto che recupera il legno di ulivo proveniente dalla potatura di alberi secolari per farne complementi d’arredo: l’iniziativa imprenditoriale nasce in Calabria e si chiama Aliva.
Un progetto, nato lo scorso dicembre e presentato durante la Fiera dell’artigianato, che mette in luce lo spirito imprenditoriale e di attenzione al territorio di quattro giovani calabresi – Antonio Centorrino, Vincenzo Fratea, Gabriel Gabriele e Marco Macrì – che si autodefiniscono cuore, testa, anima e braccia di Aliva.
L’idea artigianale consiste nel realizzare complementi d’arredo utilizzando il legno di
potatura di ulivi secolari (per il momento in Calabria ma, in futuro, anche in Sicilia e Puglia).
Potatura che viene effettuata solo se necessaria alla pianta, attraverso l’opera di potatori esperti, in possesso di titoli professionali riconosciuti da enti ufficiali. Dal legno recuperato nascono prodotti originali, ognuno con una storia legata al territorio e riconducibile alla pianta che lo ha generato.
Ogni creazione è numerata (vengono creati solo 1.000 pezzi per articolo) e certificata con foto, localizzazione e dettagli sull’ulivo che ha donato il legno.
Inoltre, alla produzione e vendita dei prodotti in legno è anche associato un progetto ambientale che prevede corsi di formazione gratuiti (per contadini e aziende agricole) per la salvaguardia degli ulivi.
Aliva ha attivato anche una collaborazione con l’associazione pugliese OlivaMi che prevede la piantumazione di un albero di ulivo nell’area più colpita dalla Xylella per ogni articolo venduto.
A Greenplanner i quattro giovani imprenditori hanno raccontato come è nata l’idea legata al legno degli ulivi: “da calabresi abbiamo sempre vissuto circondati da alberi di ulivo, la loro presenza è costante in quasi ogni scorcio della nostra regione, quindi sono coreografia nelle nostre vite.
Hanno assistito silenti a tantissimi eventi della storia di questi territori ma anche a quelle nostre, personali e continueranno a farlo con tutti quelli che ci seguiranno. Spesso però sono visti solo come produttori di olive quando, invece, sono soprattutto patrimonio naturalistico e storico da conoscere, rispettare e difendere.
La potatura è una delle operazioni che, se ben fatta, serve ad aiutare l’albero a crescere meglio, ma la parti recise di questi monumenti, il più delle volte, finiscono per diventare legna da ardere.
Con Aliva vogliamo dare continuità alla loro vita, in una forma diversa, che gli consenta anche di portare la loro storia in altri luoghi, che con le radici affondate nel terreno non avrebbero mai potuto raggiungere“.