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Presentato Focus 2R: ecco qual è la situazione delle due ruote in Italia

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muoversi in bicicletta
Immagine da Depositphotos

Settima edizione del report Focus 2R di Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e Legambiente che offre una fotografia delle politiche dedicate alle due ruote nei comuni italiani capoluogo di provincia.

Presentato a Milano dall’Osservatorio Nazionale delle Infrastrutture, Sicurezza e Mobilità per le due ruote, la settima edizione del Report Focus 2R, iniziativa che fa capo a Confindustria, Acma, Legambiente e Ambiente Italia.

Il lavoro si è sviluppato dalle risposte a un lungo questionario inviato a 106 comuni capoluogo di provincia, al quale hanno risposto in 94. Ecco i risultati.

Focus2R, la fotografia delle 2 ruote in Italia

Per quello che riguarda le biciclette, nel documento si trovano le stime delle vendite, lo stato delle infrastrutture e le questioni relative agli spostamenti urbani, l’accessibilità delle corsie riservate, la disponibilità di parcheggi presso le stazioni ferroviarie oltre allo sharing-mobility e il bike sharing, lo sharing di monopattini elettrici.

Un quadro, per quello che riguarda la infrastrutture per la ciclabilità di metri equivalenti per abitante, che spazia dai 47 circa di Reggio Emilia a poco sopra lo zero di Vibo Valentia, dimostrando che il lavoro da fare specialmente per alcune parti della nostra Italia è ancora abbastanza lungo e complesso.

Un lavoro di infrastrutture ma anche di grande comunicazione. Viene osservato un miglioramento della quantità degli spostamenti in bicicletta, ma anche una netta ripresa dell’utilizzo dell’automobile rispetto al periodo pre-Covid.

Nell’ottica della mobilità condivisa stride un po’ il fatto che solo in alcuni comuni sia consentito il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici e addirittura nel 26% dei casi il trasporto è consentito solo con bici pieghevoli.

Seppur comprensibile la difficoltà di mettere un mezzo come la bicicletta su un mezzo pubblico (per esempio un bus urbano) è abbastanza evidente che anche in questo caso il lavoro da fare è piuttosto lungo.

Qualche dato importante anche per quello che riguarda la disponibilità dei parcheggi per le biciclette che sono in molte occasioni previsti in tutte le stazioni ferroviarie della città, pur dovendo rimarcare che comunque il 24% delle dei comuni che ha risposto ne è ancora sprovvisto.

Anche in questo caso i parcheggi delle biciclette presso le stazioni non sono esattamente equamente divisi perché si passa da un 1.500 circa per la città di Bologna a un poco più che zero per la città di Sondrio.

Contano naturalmente in questo caso la differenza planimetrica delle città e anche la diffusione della bicicletta in senso stretto, la dimensione della città, le abitudini di sosta.

Altro argomento di grande interesse, anche se con notazione negativa, è il dato del 2021 durante il quale si è registrato un incremento del 30% del numero complessivo di incidenti rispetto al 2020 soprattutto dovuto alla massiccia ripresa dei flussi veicolari.

Gli incidenti con lesioni sono arrivate circa 17.000 con 16.000 feriti e 225 morti mentre i pedoni deceduti sono stati 471. Qualche punto percentuale in meno dopo la virgola rispetto al 2019 al 2020.

Si può immaginare quindi che un aumento del flusso veicolare porti un aumento di incidenti e lavorare in quella direzione per ridurre il numero dei veicoli, ipotizzando che comporti una riduzione del numero di incidenti.

Un buon quarto dei comuni intervistati considera il miglioramento della sicurezza delle biciclette una priorità molto alta, un 25% una priorità alta, mentre il 18% non considera ancora questo tema come una priorità.

E su queste diverse sensibilità rispetto al problema si potrebbe aprire un dibattito infinito.

Ancora molto lavoro da fare anche per quello che riguarda lo sviluppo delle sistemi antifurto con alcuni comuni che hanno messo a disposizione un sistema di marchiature e registrazione antifurto.

Qualche nota anche per quello che riguarda il gli incentivi economici. Alcune città li hanno previsti per il rinnovo del parco circolante Qualche altra amministrazione ha spinto sul bike to work.

In sostanza una fotografia abbastanza chiara di una situazione in costante evoluzione, per certi versi in miglioramento (l’utilizzo della bicicletta) ma per altri in leggero peggioramento sul fronte dei morti.

Un miglioramento che deve essere sostenuto e spinto con provvedimenti e finanziamenti adeguati, senza interventi a pioggia e senza ripetere gli errori del passato.

Occorre sostenere lo sviluppo di sistemi come le città30 che stanno prendendo piede anche in Italia, pur scatenando dibattiti infiniti e guerre di posizione, per non modificare un sistema di spostamento, specie urbano, che quotidianamente mostra i segni del suo fallimento con incidenti, morti feriti e infinite code di auto bloccate.

Occorre spingere su scelte che, con una visione lungimirante, cambino il modo di vivere le città, restituendo le strade alle persone.

Crediti immagine: Depositphotos

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Marco FardelliMarco Fardelli architetto e designer, ogni anno percorre circa 3.500 km in bicicletta in città, in ogni stagione, per "razionalizzare la mobilità urbana cambiandone l'orientamento, i mezzi e i metodi di spostamento" | Facebook | CityBustoBike
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