Home Eco Lifestyle Sfruttare foreste per tutelare l’ambiente: i passi avanti della scienza

Sfruttare foreste per tutelare l’ambiente: i passi avanti della scienza

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Foreste
Immagine da Pixabay

Le foreste assorbono oltre due miliardi di tonnellate di CO2 all’anno. Gestire queste preziose risorse verdi, come anche i boschi, è fondamentale per far tornare a respirare la Terra. Il campo della ricerca può dare un enorme contributo.

Secondo un recente rapporto coordinato dall’Università di Oxford, si stima che la gran parte dell’attuale CO2 di origine antropogenica – in questo caso due miliardi di tonnellate l’anno – viene assorbito dalle cosiddette carbon dioxide removal (Cdr).

Le foreste, in realtà, assorbono ben più di quei due miliardi di tonnellate l’anno. Complessivamente, gli ecosistemi terrestri sono fatti soprattutto da foreste, con un piccolo contributo di aree umide e praterie-pascoli. La rimozione di CO2, in altri termini, va oltre gli undici gigatoni l’anno, pari al 29 percento di tutte le emissioni di anidride carbonica.

Il lavoro per l’ambiente delle foreste gestite

Sviscerando il rapporto di Oxford, secondo gli inventari nazionali di gas serra, l’assorbimento di carbonio nelle foreste gestite (pari all’80 percento di tutte le esistenti) ammonta a circa 6,5 gigatoni di CO2 l’anno a livello globale.

Da una serie di parametri, però, al netto risulta che soltanto una piccola parte di quell’assorbimento può essere considerato come Cdr forestale. Per questo motivo, l’ente inglese consiglia di far crescere questa realtà.

Rispettando gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, si potrebbe avanzare di uno o due gigatoni di anidride carbonica assorbita l’anno entro il 2030 e fino a quattro per il 2050, in aggiunta ai due l’anno.

Le foreste, a conti fatti, non saranno certamente l’unica opzione per rimuovere CO2 dall’atmosfera, né potranno essere usate come scusa per ritardare la necessità di decarbonizzare altri settori. Il loro, però, sarà un contributo importante per gli obiettivi parigini.

A livello globale, infatti, le foreste coprono circa quattro miliardi di ettari e circa l’80 percento assorbe il 12 percento delle emissioni totali di gas serra. In Europa la copertura di quel verde è pari a 165 milioni di ettari: quasi il 100 percento viene considerato gestito e assorbe circa il 9 percento delle emissioni europee di gas serra.

Arriviamo infine all’Italia: con 10 milioni di ettari, tutti gestiti, l’assorbimento rispecchia quello europeo. Ed è nella nostra nazione che la ricerca può agire al meglio.

I progetti per sfruttare le foreste

In occasione della Giornata internazionale delle foreste, che cade il 21 marzo, Enea ha presentato ForestNavigator che ha l’obiettivo di valutare il potenziale di quel verde nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Lo fa con soluzioni di modellistica economica e biofisica, open data e infrastrutture cloud.

Il progetto di Enea è finanziato con sei milioni di euro dal programma Horizon Europe: riunisce 24 partner di 14 Paesi, tra cui appunto Enea e Cnr per l’Italia e Iiasa (International institute for applied systems analysis) per l’Austria, che ne è il coordinatore.

Saranno analizzati quattro casi rappresentativi di condizioni ecologiche e socioeconomiche eterogenee: le foreste alpine e mediterranee italiane, quelle monoculturali di Svezia e Irlanda e quelle temperate della Repubblica Ceca.

Sarà sviluppato un sistema di monitoraggio delle foreste europee e un insieme di strumenti di modellistica integrata e multi-scala di nuova generazione per rappresentare la dinamica della crescita forestale e la valutazione di possibili effetti di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

Questi strumenti integreranno poi informazioni su clima, biodiversità, problemi quali siccità, infestazioni e incendi, nonché il ruolo culturale, paesaggistico e ricreativo delle foreste. Un progetto da cui partirà una partnership tra scienziati, modellisti e policy maker per scambiarsi conoscenze e fare network.

Confagricoltura Toscana, tramite il vicepresidente Carlo Bartolini Baldelli, in occasione di un workshop a tema boschi ha riferito che il 53 percento del territorio toscano è occupato appunto da boschi. Un dato in crescita da decenni e che quindi fa intendere come sia strategica la gestione delle foreste in questa regione.

Se si espandono tecniche e risultati di ricerca a tutto il suolo italiano, le nostre aree verdi non potrebbero fare altro che beneficiarne. Le foreste, così facendo, potranno contribuire al benessere umano e ambientale meglio di prima.

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