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Direttiva europea sulla qualità dell’aria: viene prima il conto economico?

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Attilio Fontana, presidente Regione Lombardia - Immagine Parlamento europeo

Dura presa di posizione del presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana, che critica la direttiva europea sulla qualità dell’aria, ammonendo il rischio chiusura della maggior parte delle aziende in Lombardia… viene prima il conto economico o la salute dei cittadini?

Ci risiamo: dopo i casi Ilva-Taranto, amianto-Casale Monferrato arriva il nodo qualità dell’aria in Lombardia con il presidente Fontana che tuona contro le posizioni troppo ambientaliste dell’Europa che si accinge a varare la nuova direttiva sulla qualità dell’aria, che avvicina i limiti permessi a quelli dell’Organizzazione mondiale della sanità.

La normativa Ue – spiega Fontanapone un obiettivo di valore legale per noi irrealistico. Per raggiungerlo dovremmo ricorrere a una drastica riduzione delle nostre attività. Pensate soltanto che bisognerebbe eliminare il 75% delle attività produttive e impedire la circolazione dei 3/4 dei veicoli che oggi circolano“.

E, naturalmente, la colpa viene attribuita alla conformazione morfologica della regione: “La criticità del bacino padano non dipende solo dalle emissioni atmosferiche, ma dalle sue condizioni orografiche e climatiche che favoriscono accumulo e ristagno d’aria impedendo il rispetto dei limiti“.

Insomma, anche con le migliori tecnologie, alla Lombardia costerebbe troppo mettersi in regola: le nuove regole “ci costringerebbero a ridurre del 75% numero di veicoli circolanti, attività industriali e impianti di riscaldamento e del 60% gli allevamenti. Un prezzo proibitivo“.

Ancora una volta il primo pensiero va al bilancio economico e alla protezione di attività che presto saranno obsolete, come gli allevamenti intensivi e le imprese che lavorano pesantemente utilizzando le fonti fossili.

Difficile fare i verdi se si è al verde“; commentano così le posizioni molto green della Commissione europea i governanti lombardi, dimenticando che la politica dovrebbe fare il bene dei cittadini e, di conseguenza, attivarsi per tutelare la loro salute, agendo in modo da accelerare la transizione ecoloigica ed energetica nelle imprese dove questa ancora manca.

Le tecnologie ci sono, manca la volontà politica di andare verso un Paese più Green e sostenibile. È una scelta, per l’appunto, politica: allora Fontana la espliciti chiaramente dicendo che l’economia, per lui, è più importante della salute dei suoi cittadini.

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