Quali sono le caratteristiche più apprezzate in un’azienda da parte dei suoi dipendenti? Secondo una ricerca di Illimity, dopo l’equilibrio tra vita e lavoro c’è la sostenibilità… con qualche ombra
Trovare un bilanciamento tra il lavoro e la propria vita personale: i lunghi mesi passati a casa in smart working ci hanno fatto capire che è necessario trovare il giusto equilibrio tra il lavoro e il resto.
Ed è il primo punto evidenziato nelle risposte alla ricerca Vai oltre la forma, promossa da banca illimity attraverso la sua community online e i suoi canali social; l’obiettivo delle interviste era quello di fotografare l’evoluzione dei cambiamenti delle abitudini lavorative, finanziarie e di vita in seguito alla situazione sanitaria che stiamo vivendo.
La ricerca è stata realizzata nella prima metà di luglio e ha coinvolto un campione di 633 persone rappresentativo della popolazione italiana internet tra i 18 e i 65 anni.
Dalle risposte emerge anche una forte voglia di sostenibilità per il proprio ambiente di lavoro, puntando sull’uso delle energie rinnovabili e sulla riduzione del consumo di plastica.
I risultati della ricerca sulla sostenibilità delle aziende
Il 66% degli intervistati ritiene che la propria azienda dovrebbe puntare di più sul benessere dell’individuo con una maggior attenzione all’equilibrio vita-lavoro; a questo segue l’impegno verso la sostenibilità ambientale con il tema degli investimenti in energie rinnovabili (64% del campione) e la riduzione dell’uso della plastica (43%).
L’attenzione al Gender Pay Gap – ovvero alle differenze nel trattamento economico tra uomini e donne – si posiziona al quinto posto (38%) dividendo però le scelte delle donne (52%), da quelle degli uomini (30%).
Dati positivi che però evidenziano alcune ombre sulla trasparenza – o meglio sulla capacità delle aziende di comunicare le azioni intraprese nel proprio percorso di sostenibilità – perché dalle interviste emerge che 1 dipendente su 3 non è a conoscenza di quanto viene fatto dalla sua azienda.
Il resto del campione, segnala che al tema del Gender Pay Gap, viene ancora dedicata poca attenzione: solo il 16% lo indica come ambito in cui l’azienda ha adottato iniziative specifiche, dato in contrasto rispetto a quello che gli italiani, e le donne in particolare, desidererebbero (52%).
Tra le altre iniziative troviamo sul podio, ancora una volta, l’equilibrio vita privata-lavorativa (32% vs 66% delle misure desiderate), seguito dalla riduzione della plastica (30% vs 43%) e dall’attenzione alle energie rinnovabili (22% vs 64%).
La responsabilità individuale è importante
La ricerca ha analizzato, oltre al comportamento delle aziende, anche quello dei singoli individui ed è stato chiesto agli intervistati quali siano i comportamenti più rilevanti per essere un consumatore sostenibile e quanto, personalmente, li mettano in atto nella vita di tutti i giorni.
Infatti, per Isabella Falautano, direttrice Comunicazione e Sostenibilità di illimity, “raggiungere gli obiettivi di sostenibilità è una sfida che riguarda tutti noi, sia come individui che come società, e le aziende possono svolgere un ruolo fondamentale in tal senso, ponendosi come modelli virtuosi“.
Tra le azioni riconosciute come più sostenibili troviamo, ai primi posti, quelle legate all’economia circolare e al riciclo: evitare gli sprechi (68%), fare la raccolta differenziata (65%), non acquistare prodotti usa e getta(47%) e consumare prodotti a km0(45%).
Seguono, poi, le scelte legate ai mezzi di trasporto che però evidenziano quanto scostamento ci sia ancora tra dichiarazioni e realtà.
Se, infatti, per il 43% degli intervistati essere sostenibili significa utilizzare mezzi di trasporto a minor inquinamento, solo il 27% dichiara di adottare questo comportamento. Allo stesso modo il maggior utilizzo di mezzi pubblici o servizi in condivisione è ritenuto importante dal 42% del campione, ma messo in atto solo dal 21%.
Sostenibilità e Next Generation Eu le chiavi per la competitività delle aziende
In questo momento storico, le aziende piccole e medie devono attuare un cambio di passo veloce, evolvere e diventare sempre più resilienti grazie a sostenibilità e digitalizzazione.
Dato questo che emerge da un report di Deloitte Private che evidenzia come per le Pmi sia necessario interrompere l’inerzia data dal contesto di incertezza e assumere un’attitudine dinamica che abbracci elementi nuovi quali complessità, interdipendenza e multidimensionalità.
I cinque principi a cui i leader delle Pmi italiane e globali devono continuare a ispirarsi nel loro percorso verso la resilienza e che consentono di prosperare nonostante le difficoltà, sono prontezza, adattabilità, collaborazione, fiducia, responsabilità.
Il piano di rilancio Next Generation Eu rappresenta lo stimolo ideale per le imprese italiane. Il 90 percento delle aziende riconosce ilpiano di sostenibilità dell’Unione europea come un mezzo fondamentale per sostenere il nostro sviluppo post-pandemico.
“In prospettiva tutte le aziende, quelle Private in particolare, devono far leva su un piano strategico che sia al contempo impostato sulle nuove esigenze del mercato e sia orientato verso le direttrici di sviluppo delineate dal Next Generation Eu.
Nell’ottica di facilitare la crescita e favorire il rilancio dell’economia, per le aziende risulta cruciale beneficiare dei provvedimenti emanati dagli stati a sostegno dell’economia. Guardando al contesto europeo, il Next Generation Eu proietta l’Europa e l’Italia verso un futuro più digitale, sostenibile e inclusivo, che rappresenta il riferimento prioritario nel breve termine soprattutto per le aziende italiane” ha commentato Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader, presentando il report La nuova generazione di Aziende Private – Il percorso verso la resilienza e le opportunità del Next Generation Eu.
Più della metà delle aziende italiane che hanno partecipato alla ricerca Deloitte, ritiene la sostenibilità ambientale un driver fondamentale per il rilancio verso il New Normal.
Oltre a migliorare la responsabilità sociale (37%) e fornire un contributo concreto alla realizzazione di un’economia circolare (31%), le aziende vedono nello sviluppo di progetti di sostenibilità ambientale anche una strada per coniugare i benefici ambientali con un netto potenziamento della performance aziendale.