Un mercato quello del pet food e degli accessori in grande espansione ma le scelte d’acquisto per gli animali di affezione privilegiano la qualità, per il benessere del proprio pet. Il rapporto Assalco-Zoomark 2020 ha fotografato i trend attuali
Gli italiani amano gli animali di affezione e li accolgono nelle famiglie. Una media di un animale per ogni abitante della penisola. Il rapporto è 1 a 1: sono infatti circa 60,3 milioni gli animali da compagnia presenti nelle nostre case.
Secondo le ultime stime i gatti sono 7,3 milioni, i cani sono 7 milioni, 29,9 milioni di pesci, 12,9 milioni di uccelli, 1,8 milioni di piccoli mammiferi, 1,4 milioni di rettili.
La tredicesima edizione del Rapporto Assalco-Zoomark (Assalco, Associazione Nazionale tra le imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia) con il contributo dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi) ha fotografato la situazione attuale.
Animali di affezione: i risultati del rapporto sui trend del mercato dei prodotti per i pet
La metà degli animali di affezione vive in appartamento e nel 55% dei casi in famiglie con bambini o ragazzi. In particolare questa tipologia di famiglia accoglie il maggior numero di piccoli mammiferi (73%).
Pet food: i trend
Il pet food si conferma un mercato in crescita che vale oltre 2 miliardi di euro (+2,8% rispetto al 2019). La quasi totalità dei proprietari di cani e gatti acquista alimenti industriali confezionati e sceglie un mix di alimenti umidi e secchi.
Alimenti confezionati anche per pesci, tartarughe, piccoli mammiferi e uccelli, integrati a seconda delle specie con semi, frutta e verdura.
Prodotti per il benessere e i giochi per i pet
Molta attenzione al benessere dei propri animali: i proprietari di cani e gatti si rivolgono al veterinario mentre per gli altri animali la figura di riferimento è il negoziante.
Per quanto riguarda i giochi per i pet la scelta è determinata dalla qualità dei materiali e per cani e gatti c’è molto interesse per quei giochi che favoriscono l’autonomia e lo sviluppo mentale e cognitivo.
I trend del mercato dei pet
I trend più attuali riguardano l’aumento degli animali adottati per famiglia (una media di 2,16 animali da compagnia in famiglia), l’utilizzo di internet per informarsi e per valutare i prodotti prima dell’acquisto.
Si cercano inoltre accessori innovativi come le lettiere autopulenti per i gatti, il pettine elettrico per la pulizia del pelo e l’eliminazione dei parassiti e i collari Gps per cani e gatti.
Il rapporto quest’anno non poteva non tenere conto dell’emergenza Covid-19 e in particolare al benessere che i proprietari anche in situazioni come questa ricevono dalla compagnia dei loro animali, dal loro affetto e dalla possibilità di uscire con il cane mantenendosi in movimento e in salute.
La raccomandazione è quella di evitare effusioni, rispettare le norme igieniche per ridurre il più possibile l’esposizione degli animali al contagio.
Gianmarco Ferrari, presidente di Assalco ha commentato i dati emersi dal Rapporto Assalco-Zoomark 2020: “L’importanza degli animali d’affezione in Italia appare già evidente dal dato numerico: si stima che in Italia nel 2019 fossero presenti più di 60 milioni di pet, confermando quindi il rapporto di 1 a 1 tra gli animali da compagnia e la popolazione residente nel nostro Paese. Non solo: i pet sono a tutti gli effetti parte integrante della famiglia e contribuiscono al suo benessere.
Anche ai tempi di Covid-19, quando il beneficio di avere un animale da compagnia, sia per il singolo sia per la famiglia, è di valore inestimabile riducendo lo stress e la solitudine. Come evidenziato dalla ricerca che abbiamo condotto con Iri, l’importanza degli animali d’affezione nella nostra società si traduce in scelte d’acquisto essenzialmente finalizzate al benessere del pet, a prescindere dalla specie di appartenenza e dalla tipologia di prodotto oggetto d’acquisto (alimentazione, accessoristica e igiene, snack e supplementi)“.
Animali di affezione: come sono definiti e disciplinati?
La disciplina relativa ai cosiddetti animali di affezione, è contenuta nell’articolo I, comma 2 del Dpcm 28/02/2003 che così si esprime: “animale di affezione o da compagnia si intende ogni animale tenuto, o destinato a essere tenuto, dall’uomo, per compagnia o affezione senza fini produttivi o alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all’uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy, da riabilitazione, e impiegati nella pubblicità“.
Se ne evince quindi che gli animali selvatici non sono considerati animali da compagnia, tuttavia, il testo lascia la porta aperta a considerare che gli animali destinati a fini diversi da quelli produttivi o alimentari, quindi anche quelli selvatici, possano essere considerati animali di affezione.
Interpretando quindi i regolamenti comunali, si può chiaramente considerare che i seguenti pet possono essere considerati animali di affezione:
- cani
- gatti
- furetti
- invertebrati (escluse api e crostacei)
- pesci tropicali decorativi
- anfibi e rettili
- uccelli (esclusi i volatili previsti dalle direttive 90/539/Cee e 92/65/Cee)
- roditori e conigli domestici
Devono essere obbligatoriamente iscritti all’anagrafe degli animali di affezione i cani; gatti e furetti invece devono essere registrati soltanto per ottenere il passaporto, qualora espatriando si voglia portarli con sé.
Iscrizione dei pet all’anagrafe degli animali di affezione
L’anagrafe degli animali di affezione è stata istituita con la legge 281 del 14 agosto 1991 e rappresenta il registro nazionale dei cani, gatti e furetti identificati con microchip. Cani e gatti, che tutti noi consideriamo pet companion per antonomasia, sono stati addomesticati dall’uomo migliaia di anni fa.
Il nostro animale da compagnia più antico è senza dubbio il cane, che si pensa sia stato addomesticato 15mila anni fa – recenti scoperte però datano il loro addomesticamento addirittura 33mila anni fa.
I gatti, invece, furono addomesticati inizialmente in alcune aree dell’oriente per poi raggiungere l’Egitto e, in seguito anche l’Europa; la data a cui si fa risalire l’addomesticamento risale quindi a circa 11mila anni fa.
Come si iscrive dunque il nostro animale di affezione all’anagrafe? Il proprietario deve rivolgersi ai Servizi Veterinari dell’ASL del Comune di residenza/domicilio, oppure al proprio medico veterinario accreditato, presentando un documento di identità e il codice fiscale.
A questo punto il veterinario provvede a inoculare il microchip e a iscrivere l’animale all’anagrafe degli animali di affezione regionale, rilasciando al proprietario il certificato di iscrizione.